Tra i rapper giovani più interessanti si sta facendo notare Latrelle, che ci ha rilasciato un’intervista in occasione dell’uscita dell’EP “Ante Meridiem”.
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Ciao Latrelle, come stai? È da poco uscito Ante Meridiem il tuo nuovo ep , da quanto stavi lavorando al progetto?
È un progetto al quale sono molto legato è tutto partito dalle 4.30 e da lì è nata subito un’idea che è stata quella di voler continuare, e appunto che le 04:30 non fossero , l’ultimo orario della notte.
Il concept del disco è molto più complesso di quanto si possa pensare. Racconta un po’ cosa ti ha portato a voler sfogare i tuoi pensieri proprio di notte?
In generale il mio rapporto con la notte è molto conflittuale e controverso, di notte è il momento in cui il cervello lavora di più è così è anche per me. Non so se mi spiego è il momento nel quale mi esprimo meglio e mi sento più creativo .
Nei testi affronti degli argomenti introspettivi e profondi.. sei sempre stata una persona riflessiva o è successo qualcosa in particolare che ti ha fatto fermare e pensare ?
In generale sono sempre stato una persona riflessiva ma nel tempo sono cresciuto e ho raggiunto questa nuova consapevolezza che mi fa riflettere ogni giorno su quello che mi succede e di conseguenza sono diventato più profondo. Con la musica riesco ad esprimermi e a mettere a fuoco poi lo scenario che mi circonda .
Anche le produzioni contribuiscono a creare l’atmosfera perfetta dell’ep. Come hai conosciuto il produttore N’Dreamer e che rapporto hai con lui ?
I beat sono fondamentali per me e per creare l’atmosfera giusta per arrivare poi al risultato finale, io e N ci siamo conosciuti grazie alla musica 5 anni fa ed è nata una vera e propria fratellanza ,un bellissimo legame che ci permette di lavorare in sintonia se dovessi dare un merito al risultato finale e a quello che le canzoni trasmettono sicuramente sarebbe un 50 e 50.
Avete avuto da subito le idee chiare per la direzione da dare al progetto o avete dovuto fare un lavoro di scrematura ?
No non c’è stato nessun lavoro di scrematura. I brani che abbiamo preparato sono subito stati pensati con un filo conduttore logico e preciso
non ci sono featuring all’interno del tuo viaggio …
No, perché Ante Meridiem è un viaggio molto personale e non ho sentito il bisogno di condividerlo con nessuno. Nei testi sono racchiusi pensieri e riflessioni che vengono da esperienze che ho vissuto da solo.
C’è una traccia tra tutte alla quale sei legato di più ?
Sì, nel disco sì in realtà. Sono legatissimo a tutte quante perchè dico cose super profonde, ma la traccia a cui posso essere più legato è 04:30, che è quella dove parlo anche un’attimo di mio padre e di una delle cose più critiche che mi siano mai successe. Sono legato anche a 10.30, che descrive molto bene il mio legame con la provincia di Pavia.
Con il senno di poi c’è qualche artista che avresti voluto inserire nel tuo ep o sei pienamente soddisfatto del risultato finale così come è uscito?
No, io sono. Pienamente soddisfatto del risultato che è uscito. Sono contentissimo, mi rispecchia e mi rappresenta e sono convinto che può rappresentare molte persone. Ci sono tantissimi artisti che reputo veramente validi e veramente forti, con cui sto anche collaborando nel dietro le quinte e con cui ho intenzione di collaborare. Non era questa la sede, la giusta veste, perché appunto è una cosa troppo personale.
Intervista di Valeria Giudicotti.
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