Intervista a J.Levis, il CEO del benessere

Abbiamo fatto qualche domanda a J. Levis, che ha appena pubblicato un lavoro molto interessante, “Pezzado”.

Ciao e benvenuto su Rapadvisor,
è da poco uscito “Pezzado” il tuo ep , raccontaci un po’, quando hai iniziato a scrivere e ad avvicinarti al rap?

La mia relazione con il rap è una relazione di lunga data da quando una mia compagna di classe alle elementari mi regalò un CD masterizzato da lei con tutte le hit hip hop di quegli anni da 50 cent a Nate Dogg, e fu subito amore. Negli anni ho sempre prediletto il rap americano, ma al liceo grazie ad un mio amico, il quale produceva e rappava già (Feelom in arte), cominciai ad avvicinarmi anche agli artisti nostrani, anche andandomi a studiare chi era arrivato prima. Neffa fu il primo che ascoltandolo mi fece dire: “ah ok, allora si può fare anche in italiano sta roba”. Le prime barre le registravamo un po’ per riempire il tempo e un po’ perché ci divertiva metterci alla prova. Con gli anni tra vari sali e scendi ho cominciato però a dedicarmici più seriamente trovando una costanza e una formula più definita.

Ascoltando l‘ep si percepisce un’ atmosfera molto intima che si è venuta a creare in modo naturale con il lavoro del produttore, che rapporto avete ? Quando avete cominciato a lavorare insieme ?
Con Metronome ci si conosce praticamente da una decina d’anni. Abbiamo però cominciato a trovare una quadra insieme 2/3 anni fa nel momento in cui ci si beccava quasi tutti i giorni a casa sua perché abitava in un loft adibito a studio che divenne rapidamente un quartiere generale dove ci si ritrovava sempre. Tecnicamente era una casa ma gli spazi abitabili erano stati tutti sacrificati per lo studio, dato che anche gli altri inquilini erano tutti musicisti, quindi veniva naturale che tra una cena e una cialtronata e l’altra si producesse musica. In quel periodo registrai “Satriale” e il mixtape “Stile Libero”, che diedero un po il via a quel sound “Benessere” che in questi ultimi anni abbiamo cominciato ad affinare. Attualmente condividiamo un appartamento insieme ad un altro amico, e quindi produrre diventa naturale come farsi un caffè dopo pranzo. Metro è super produttivo, sforna beat uno dietro l’altro e io cerco di tenere il passo. “Zio Benè”, “Stile Libero 2” e “Pezzado” sono nati in questo periodo di convivenza.

Come è arrivato nella tua testa il concetto di benessere che sta alla base dei testi , cosa ti ha dato l’input?
Ad essere sincero non c’è un evento scatenante da cui è nato il concetto benessere. Mi è venuto automatico riferirmi al benessere perchè lo trovavo descrittivo al massimo di quel sound morbido, adagiato e pregno di sample anni 80 che abbiamo rifinito negli ultimi 2 anni. E poi è un qualcosa che arriva subito e che è facile da comprendere. Tutti bene o male ricercano il benessere, ma è un sentimento che non viene abbastanza rappresentato nel rap nostrano. Sono d’accordo che basta accendere un tg e ci si accorge che sta andando tutto a ramengo e c’è ben poco da essere ottimisti, però trovo che proprio in un momento buio è giusto dare luce alle cose belle perché alla fine la musica deve aiutarti anche a fuggire. Non è essere naif ma consapevolezza delle cose che ti fanno stare bene piccole o grandi che siano.

Da dove arrivano le influenze jazz e funk che si mescolano tra loro nelle sonorità del tuo ep?
Con Metro ascoltiamo un sacco di musica di ogni epoca e nazionalità, anche se quella 70 e 80 è quella che ci gasa di più. Soul e R&B a manetta, la maggior parte dei campioni li tiriamo fuori da vinili mezzi sconosciuti tirati su alle bancarelle per pochi euro. A volte basta solo una copertina eccentrica per convincerci.

È presente un solo artista nella traccia Climax , cosa ti ha spinto a scegliere proprio lui per questo ep ?
ERA DWK a parte essere un amico è uno degli artisti più originali e veri che conosco. Artista a 360 gradi, se non dipinge registra. Il suo mood è molto ricercato e strizza l’occhio a quello stile un po’ mumble anche criptico ma melodico al massimo. Quando ho registrato le strofe di Climax ho pensato subito a lui per un ritornello che staccasse con le mie barre dritte, gli ho mandato il provino e dopo 30 min mi ha rigirato il ritornello.

Intervista di Valeria Giudicotti.

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Tags: j. levis

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