Ciao Nicolas e benvenuto su Rapadvisor
È da poco uscito Bellissimo il tuo disco dedicato a Kaos. Il disco si sviluppa attraverso atmosfere cupe, i testi sono sviluppati con riferimenti, punchline e citazioni in nome di uno dei rapper più iconici di sempre in Italia. Da quanto lavoravi a questo progetto?
Il 70% del lavoro l’ho scritto e registrato negli ultimi 10 giorni del 2022
All’interno del disco parli di quanto sia difficile fare musica indipendente in Italia e del fatto che per molti aspetti è ancora un tabù. Quando hai capito che il mercato musicale attuale non rispecchia le tue aspettative?
Più che una presa di coscienza per me è stata una necessità fare i conti col dover ricominciare praticamente tutto da zero quando sono tornato dalla Colombia. Lì mi sono reso conto di cosa significhi curare personalmente e da vicino quasi ogni aspetto dell’iter della produzione discografica. E mi sono anche reso conto che il mercato Italiano è in gran parte dominato da una coltre di nebbia in quanto a consapevolezza da parte degli artisti su quali siano gli strumenti di cui ognuno di noi può disporre nel 2023 senza bisogno di terze parti per produrre, comunicare, distribuire e promuovere la propria musica.
Il disco è interamente prodotto da Sick Budd. Sappiamo che non scegli mai le persone dal niente ma fai musica con cognizione di causa. Come sei arrivato alla scelta di questa collaborazione?
Ci siamo scritti dopo l’uscita di “Nicolàs”, mi stimolava parecchio l’idea di mettermi alla prova con qualcuno che sapesse – si – fare quello che piace a me in quanto a sonorità e influenze, ma che in qualche modo uscisse dalla mia confort zone e dalla solita cerchia del “mio giro”. Il resto è storia, siamo entrambi prolifici e metodici nel nostro, questo ha contribuito a non perderci troppo in cazzate, prendere decisioni in fretta e portare a casa il disco in tempi molto brevi.
Il rap che proponi è settoriale, forse di nicchia. I concetti sono indirizzati a orecchie e menti adulte, di certo il disco non racchiude rime spensierate. Al di là dei numeri del mainstream credi che ci sia spazio all’interno del mercato musicale attuale per questo tipo di rap adulto?
Devo assolutamente credere che sia possibile, è il percorso che alcuni di noi anche inconsciamente stiamo facendo. I tempi forse sono maturi. Ensi, Nex Cassel, Il Turco, Mad Buddy, Egreen…ognuno con la sua cifra stilistica e con il proprio bagaglio di esperienze, ci accomuna il fatto che non abbiamo MAI snaturato l’approccio alla disciplina. Siamo rimasti spaventosamente integri pur rimanendo al passo -a tratti- coi tempi. Io sono particolarmente produttivo, Nex e Jari anche, ma ho delle belle sensazioni anche su Pietro e Buddy per il futuro, in merito a questa nostra particolare leva di “vini pregiati d’annata”. E’ naturale e ciclico che qualcuno prenda il posto di qualcun’altro e che ci siano dei passaggi di testimone. Non lo dico per fare lo spaccone e non “spero” di essere al posto giusto nel momento giusto. Io l’opportunità me la sto creando, in questo stranissimo “secondo tempo” della mia carriera. E come me, appunto, altri. Solo il tempo però ci dirà “chi e cosa”
Oltre alla tua musica anche i tuoi tour sono autoprodotti. Noi eravamo presenti alla serata per il lancio di Bellissimo al Legend a Milano. Cosa significa auto prodursi anche i tour nel 2023?
Significa rischiare molto, spesso e fare fatica ad addormentarti. Poi svegliarti presto. E ripetere tutto da capo. Ma è giusto così.
Intervista di Valeria Giudicotti.
PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATI:
RapAdvisor
RapAdvisor Instagram
0 commenti