Cancun è un rapper originario di Cancun, Messico, che ha pubblicato la scorsa settimana “CANCUN”, il suo primo EP. Dopo che ci ha mostrato sè stesso per la prima volta in un progetto, abbiamo fatto alcune domande a Cancun, per approfondire la sua personalità e l’EP.
Il titolo del tuo primo disco è “Cancun”, proprio come il tuo nome d’arte. Che cosa significa nello specifico questo nome, e soprattutto perché hai voluto utilizzarlo anche per il tuo progetto?
Spesso quando si pensa al titolo di un progetto, ci si focalizza troppo su quello che potrebbe andare meglio, oppure piacere di più alla gente, io ho scelto Cancun, perché in questo progetto ho messo tutto me stesso, e se qualcuno avesse voluto conoscere il vero me, questo è il progetto dove ha la possibilità di farlo. Il nome Cancun nasce dal fatto, che è il posto in cui sono nato, di cui ,purtroppo, non ho nessun ricordo.
“Con il crocifisso al collo, io e i miei fratelli sembriamo gli apostoli”. All’interno del disco ci sono diversi riferimenti alla fede, ci spieghi il tuo rapporto con quest’ultima?
Prego Cristo anche se non l’ho mai visto.Il mio rapporto con la fede è particolare, e molto personale. Credo che se dovessi confessare i miei peccati, la chiesa sarebbe l’ultimo posto dove andrei. Mi confesso con Dio, e parlo con lui, e solo lui un domani giudicherà, e se ho sbagliato, spero mi perdoni.
“Compare” con Lazza e Guè, o “Ancora lì” con Shiva? Pezzo banger o pezzo love? In quale si rispecchia maggiormente Cancun?
In entrambi i pezzi penso che Cancun si rispecchi molto, sopratutto per alcune citazioni fatte , molto personali. Se proprio dovessi scegliere solo una, direi Compare, perché parliamo di un artista un po’ più maturo rispetto a qualche tempo fa.
In molte canzoni dell’album, nonché in alcuni pezzi di qualche anno fa, ci hai sempre raccontato del tuo passato travagliato. Quanto esperienze tali influenzano la vita di un artista? E soprattutto, gli sono d’ispirazione e d’aiuto nella scrittura?
Io penso che ognuno abbia qualcosa da raccontare, che sia bello o brutto, le esperienze ti insegnano sempre qualcosa, e soprattutto ti maturano come persona. Poi c’è chi è come me, che purtroppo è dovuto crescere più velocemente rispetto agli altri, per l’assenza dei propri genitori e della propria famiglia. Se un artista vuole raccontarsi, o raccontare qualcosa sul suo passato, sicuramente al momento è molto più facile essere ispirati, perché comunque stai raccontando te stesso, e soprattutto stai dicendo la verità, però dall’altra parte non ti nascondo che, quando lo faccio io, dentro di me c’è sempre quel magone e quella voglia di fermarmi, però chiudo gli occhi, stringo i denti, e continuo.
“Charitè” feat Baby Gang, è stato il pezzo che ha presentato l’album. Come hai conosciuto Zaccaria? E soprattutto come è nata una sintonia tale da scrivere un pezzo assieme?
Con Baby ci siamo conosciuti grazie ad un amico in comune. C’è stato fin da subito molto rispetto e simpatia. Una sera eravamo insieme, ascoltavamo i pezzi a vicenda, io i suoi , lui i miei, il giorno dopo siamo finiti in studio. Adam ci apre una cartella di beat, schiaccia invio sul primo, io e Baby ci guardiamo e capiamo subito che era quello. Dopo 30 minuti, avevamo il pezzo pronto. Gli voglio bene, e spero che possa uscire presto. Lo aspettiamo
In “Cancun” hai collaborato con rapper tra i più forti d’Italia, che sono pure degli amici per te. Come ti sei sentito a ricevere un supporto così forte dalla scena?
Prima di essere dei rapper, per me sono amici, veri amici, persone che sento e frequento ogni giorno. Avere il loro supporto è una cosa che mi gratifica molto e soprattutto mi fa molto piacere che cercano di dirmi anche la loro e se possono darmi qualche consiglio lo fanno. Averci collaborato insieme per me è una soddisfazione enorme, ma non giudico una collaborazione come la canzone che deve andare in classifica o fare disco d’oro, non è per questo che lo faccio, per me è come quando degli amici fanno un qualcosa insieme, il bene è al di sopra di tutto.
Quale collaborazione, tra quelle contenute nell’EP, è la tua preferita?
COMPARE, può sembrare scontato ma non lo è. Da una parte c’è il mio artista preferito, Gue, il king del rap, dall’altra Lazza, l’artista più forte al momento, uno che non ne sbaglia mai una. Ma prima di questo, sono due fratelli per me, e proprio per questo dico COMPARE.
L’uscita del primo disco è un traguardo indimenticabile, ma quali sono i tuoi obbiettivi prossimi? Cosa dobbiamo aspettarci da Cancun?
Cancun Ep, è solo l’inizio, è un traguardo importante sicuramente, ma per me è già passato, adesso devo pensare al futuro, a quali saranno le prossime mosse, non voglio e non posso permettermi di sbagliare. Sicuramente metterò tutto me stesso, ne vedremo delle belle, a presto.
Intervista di Giuseppe Francesca e Matteo Pinamonte.
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