Not Good è un rapper classe ’97, che recentemente ha pubblicato il suo nuovo EP, intitolato “Vero Liricista”, in cui compaiono anche Chadia Rodriguez e Vegas Jones. Abbiamo fatto una chiacchierata con Not Good proprio per parlare del nuovo ep e del suo liricismo, uno dei punti forti della sua musica.
Questo EP come da titolo pone il focus dei suoi contenuti su liriche e metriche, che sono di altissimo livello. Come hai ottenuto questi risultati con la scrittura? Hai assorbito qualche influenza particolare?
Prima di tutto ti ringrazio. In realtà non sono così sicuro di quello che dici, mi spiego meglio, non riesco a capire che risultati ho ottenuto con la scrittura, non sono in grado di dare un giudizio oggettivo su quello che scrivo, so però che voglio sempre dare il massimo, non voglio buttare neanche una parola e in questo mi sto mettendo molto in discussione. Magari è questo il segreto, non fermarsi mai al testo prima ma piuttosto pensare a come migliorare il prossimo.
È un EP molto profondo e riflessivo. Una delle canzoni che personalmente mi ha coinvolta di più è ‘IN UNA BARA’. Nel testo c’è lo specchio di una riflessione di quello che è la scena del rap in Italia. Cosa ne pensi della piega che ha preso la musica in questo paese negli ultimi anni?
Penso che abbiamo tantissimo materiale, tanto bel potenziale, ma manca una cultura dell’ascolto. La gente non ascolta, si ferma sempre un passo prima e ovviamente non è per colpevolizzare nessuno, è colpa piuttosto della società che di default è troppo veloce. A una società troppo veloce corrisponde una soglia dell’attenzione bassa, e infatti le stories durano 15 secondi, Tik Tok anche, le pubblicità non ne parliamo, tutto deve cogliere la tua attenzione nel minor tempo possibile e la musica non fa eccezione.
Parliamo dei featuring, nella tracklist spiccano alcuni tra i nomi più noti del panorama del rap italiano come per esempio quelli di Chadia Rodriguez e Vegas Jones. Da cosa ti sei lasciato guidare per scegliere i nomi che avrebbero preso parte a questo disco?
Sono andato a sentimento, non ho progettato nulla, ho prima scritto i pezzi e poi proposto agli artisti che in questo caso sono stati davvero dei maestri.
Invece un nome tra tutti regna sovrano per quanto riguarda le produzioni ed è quello di 2nd roof. Vi siete trovati bene a lavorare insieme? Come è nata la collaborazione?
Avevamo già collaborato e io sono super fan dei 2nd roof. È nato un bel sodalizio artistico già nell’EP precedente e quindi aveva senso continuare, così come con Foreigner che mi ha aiutato tantissimo e fa sempre parte della scuderia “Roof” se mi passano il termine. È stato davvero un procedimento naturale, un anno e mezzo fa abbiamo iniziato a lavorare a dei provini e siamo andati avanti così.
Parlaci un po’ del rapporto che hai con Emis Killa. Come lo hai conosciuto?
Mi ha contattato lui a fine 2019 dopo aver sentito qualche brano su youtube, mi ha fatto subito capire che lui e Zanna cercavano qualcosa di diverso ma che dovevo essere comunque io a dimostrare di essere “quel qualcosa” e cosa più importante che la parola chiave era lavorare. Così ho fatto, io ed Emi poi con il tempo ci siamo conosciuti meglio e ho avuto modo di scoprire che oltre che un super artista è davvero una bella persona. Mi da consigli artistici e umani, gliene sono grato.
Te la senti di dare un consiglio ai giovani emergenti che vogliono approcciarsi per la prima volta alla scrittura e al rap?
Appassionatevi! Non iniziate col presupposto di fare soldi, iniziate col presupposto di fare bella musica.
Nel tuo ultimo post hai scritto che stai già progettando nuova musica. In che modo trovi motivazione e forza per lavorare con questa costanza?
È un motore che trova benzina da solo, non ti so dire da dove parta o in che modo si sviluppi perché non lo controllo, non riesco a stare fermo, è paradossale perché poi sono il primo che dice alla sua fanbase di non avere fretta, di gustarsi la musica, ma è più forte di me, è un esigenza. Tra l’altro sto scrivendo della roba davvero bella quindi sono in un bel mood.
Intervista di Valeria Guidicotti.
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