Quello dell’ufficio stampa nella musica è un ruolo molto particolare, che ha aumentato le sue sfaccettature con l’evoluzione dei media digitali e delle esigenze del mercato musicale. Abbiamo chiesto a quattro degli uffici stampa più autorevoli del settore urban due semplici domande riguardo il loro lavoro.

Perché è importante avere un ufficio stampa?
LUCA GRICINELLA: Se si tratta di un artista già noto, l’ufficio stampa serve per dare – con tempismo – ordine e logica alla sua presenza su webzine, quotidiani e riviste fornendo ai giornalisti degli spunti che sintetizzino i concetti chiave del disco o singolo (sempre concordati con management, etichetta e artista stesso, perché chiaramente devono convincere tutte le parti). Se l’artista deve farsi conoscere, invece, l’ufficio stampa serve per creargli un profilo, in altre parole per farlo entrare nei radar dei giornalisti e comunicare loro chi è, cosa fa e dice, da dove viene e tutte le altre informazioni fondamentali che connotano il suo stile musicale, il suo percorso artistico, e daranno un’impronta definita alla sua figura sui media. In entrambi i casi si cerca di valorizzare al massimo questa presenza sui media facendo da tramite con i giornalisti, a cui si forniscono tutte le informazioni e il materiale ufficiale (comunicati stampa, foto ecc) utile al loro lavoro.
KOKI FLORES: Avere un ufficio stampa è fondamentale se vuoi raccontare il tuo disco, la tua canzone e le storie che sono dietro al tuo lavoro, ai magazine, giornali, radio, televisioni e chiunque si occupi di divulgazione musicale e culturale. In più è la figura che si interpone tra te e il media tutelando i tuoi bisogni e garantendo sempre la massima professionalità coi giornalisti.
CHIARA SANVITO – WORDS FOR YOU: L’ufficio stampa è lo strumento ideale per far arrivare a quante più persone possibili il proprio progetto artistico, sia attraverso i media tradizionali come le testate cartacee, sia su quelle digitali. Aiuta inoltre a creare e tessere relazioni con i principali riferimenti e opinion leader del settore, che potranno poi veicolare sui propri canali messaggi relativi al proprio album. Sempre più giornalisti, tra cui anche i critici musicali, infatti, sono diventati grazie ai social voci autorevoli di riferimento per il pubblico per quanto riguarda recensioni e commenti sull’industria e gli artisti del momento.
RICCARDO PRIMAVERA: Le dinamiche sono cambiate rispetto al passato con l’avvento di Internet e dei servizi streaming, che permettono di consumare musica gratis o quasi. Non c’è più la stretta necessità dell’ufficio stampa, che faceva in modo che gli opinion leader e le testate scrivessero del tuo disco e lo facessero conoscere alla gente. Adesso l’ufficio stampa ti permette di fare arrivare il tuo disco in maniera più approfondita, confrontandosi con le redazioni e creando contenuti che vanno in verticale sul tuo disco e fanno capire meglio al tuo pubblico chi sei e perché dovrebbero ascoltarti. A livello di istituzionalizzazione mette il nome sulla mappa. Esistere sui magazine con continuità e costanza significa esistere nella scena e questo serve quando ti vai a interfacciare con i top player dell’industria, con i discografici, con i digital stores, per i pitch per le playlist. L’ufficio stampa è una freccia in più nella faretra dell’artista. Fondamentale? No. Utile? Assolutamente si.
Che valore in più può dare un ufficio stampa ai progetti di un artista?
LUCA GRICINELLA: Negli ultimi 6 o 7 anni l’ufficio stampa ha un po’ cambiato ruolo: prima era anche un veicolo per far scoprire ai giornalisti qualche artista “invisibile” mentre ora, visto che dai social e dalle piattaforme streaming si arriva a scoprire un po’ chiunque, il valore aggiunto è impegnarsi ancora di più a rendere la narrazione dell’artista cibo per chi scrive. Visto che oggi i numeri dei follower e dei play / stream condizionano e indirizzano ogni settore del mercato discografico, puntare sulla sostanza che possa essere preziosa per il racconto di un artista (e magari legata all’attualità) può creare una notizia e dunque fare la differenza. Bisogna stare dietro alle varie linee editoriali e ai nuovi format, leggere e guardare tanti contenuti, chiaramente e, se c’è modo, bussare a ogni porta con una proposta che abbia sfumature differenti e in target con chi c’è dietro quella porta (con cui va costruito un rapporto di fiducia). Visto che oggi, come è noto (ed è la novità più assurda di questi anni), esistono media che chiedono soldi per confezionare “articoli” (metto le virgolette perché, poi, non si possono definire articoli) è molto importante ricordare come il ruolo dell’ufficio stampa non sia e non sarà mai quello di comprare spazi pubblicitari ma, anzi, di conquistarli con l’ingegno. E se è un/a professionista che lavora bene fornisce un servizio prezioso anche al o alla giornalista, dando degli spunti da sviluppare e una base di partenza imprescindibile su cui lavorare. Quest’ultima cosa la dico anche per esperienza, perché, a differenza di alcune/i colleghe/i, vengo proprio dal giornalismo.
KOKI FLORES: L’ufficio stampa può aiutarti a far si che i media parlino del tuo progetto, può proporti per interviste, esclusive, format e organizzare insieme a te un calendario per comunicare al meglio le tue release.
CHIARA SANVITO – WORDS FOR YOU: Oggi come mai prima d’ora, in un periodo di cambiamento di fruizione delle notizie tra carta stampata e testate digitali, l’ufficio stampa è fondamentale per capire dove colpire e quale pubblico toccare con la propria comunicazione. Dall’artista emergente al rapper all’apice della carriera, ogni progetto va lavorato in modo differente, con un piano di comunicazione che sia pensato ad hoc e su misura per l’album in questione. Le pagine social hanno aperto tantissime nuove opportunità per arrivare al giusto target e realizzare un contenuto non banale e che faccia centro. Per questo, l’ufficio stampa può essere la chiave di volta per aggiungere valore al proprio lavoro artistico.
RICCARDO PRIMAVERA: Sicuramente può aiutare a raccontarsi meglio. Molti artisti sono veramente bravi a fare musica ma non lo sono allo stesso modo a raccontarsi. Può aiutare a comunicare meglio con il pubblico, con i brand, con i magazine e in generale migliora la qualità delle pubbliche relazioni.
CREDITS:
LUCA GRICINELLA: Machete, Ketama 126, Nerone…
KOKI FLORES: Massimo Pericolo, BigMama, Tommy Toxxic…
CHIARA SANVITO – WORDS FOR YOU: Emis Killa, Coez, Tedua…
RICCARDO PRIMAVERA: Mecna & CoCo, FSK Satellite, Jamil…
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