“Scrivo Ancora 3”: Drimer ci racconta il nuovo capitolo della sua saga

Drimer ha pubblicato da pochi giorni “Scrivo Ancora 3”, il suo nuovo album, atteso sequel della saga iniziata nel 2017. Di seguito trovate la chiacchierata con il rapper trentino, che ci ha spiegato alcuni aspetti del suo nuovo disco.

Ciao Drimer bentornato, è uscito “Scrivo ancora 3” ma questa volta i testi che hai scritto hanno qualcosa di diverso ed è evidente che c’è stata una certa evoluzione… dove è partito l’input e il viaggio per arrivare a completare il disco?
Ciao, e grazie a voi per avermi nuovamente coinvolto. Scrivo Ancora 3 è la continuazione naturale del percorso avviato l’anno scorso con il suo prequel, Scrivo Ancora 2. Quel progetto mi servì per uscire da un periodo stantio, ed era quindi molto personale e concentrato su di me (e non a caso essenzialmente privo di featuring). Una volta tornato al lavoro, ho sentito l’esigenza di riaprirmi al mondo, sia tramite le tante collaborazioni che hanno sempre un po’ contraddistinto i mixtape, dove si sperimenta e ci si mette alla prova, sia parlando maggiormente del mondo intorno a me e all’ascoltatore.

Lo storytelling ha un sacco di riferimenti personali e motivazionali si percepisce che per te pensare questo disco è stato uno sfogo potente. Ti senti soddisfatto del risultato?
Sono molto soddisfatto del risultato. Già mentre ci stavamo lavorando io e il mio team – che saluto e ringrazio – ci siamo resi conto che stava venendo fuori un progetto di livello superiore rispetto ai precedenti. Cosa più importante, guardando i primi feedback gli ascoltatori sembrano essere dello stesso parere, anche se il disco è uscito da appena qualche giorno. All’interno c’è sicuramente tanto del mio vissuto e dei miei pensieri, e così anche delle ispirazioni musicali che intendo seguire nei prossimi progetti.

Nei featuring sono presenti alcuni dei tuoi amici della FEA. Il freestyle quest’anno è cresciuto molto soprattutto a Milano, dove ormai è una tradizione andare al Muretto il Mercoledì e trovarsi con gli amici e fare freestyle. Raccontaci di più: cosa ha portato questo movimento e come vivi questa rivincita del freestyle?
Il 2022 e il 2023 sono stati due anni importantissimi per il freestyle, e sento che hanno messo le basi per qualcosa di grande nell’immediato futuro. Da una parte, intorno al Muretto di Milano si è riaffermato un movimento fatto di centinaia di persone che va oltre il semplice ritrovo del Mercoledì: si tratta di un vero e proprio movimento culturale, che influenza la scena e si ritrova agli eventi che vengono organizzati con lo stesso spirito. Dall’altra parte, FEA ha realizzato in Aprile un evento – il FEATURE – dove per la prima volta il freestyle è stato messo al centro non solo come esibizione artistica, ma come vera e propria corrente culturale in cui si è identificata un’intera generazione. Personalmente, aver fatto parte di entrambi questi momenti è motivo di grande orgoglio.

Anche Inoki ha partecipato al tuo disco in una traccia che ha come focus temi come la rivincita del freestyle. Come è nata questa connessione?
Io e Inoki ci conosciamo da anni, ma nell’ultimo periodo ci siamo avvicinati molto. Prima in occasione di una serata proprio al Muretto, dove abbiamo rappato insieme davanti alla folla; per me un momento davvero speciale. Un altro motivo di avvicinamento è stata poi l’uscita di Noi Non Vi Vogliamo 3: lui è stato uno dei pochi artisti a congratularsi per il brano, oltre ad essere stato uno dei pochi che a sua volta ha dedicato la sua arte al periodo buio che il mondo sta vivendo. Dopo esserci sentiti è nata quindi l’idea di collaborare, e non mi stancherò mai di ripetere quanto sia stato magistrale. Montato in auto, ha scritto la strofa durante il tragitto fino allo studio, per poi entrare e registrare la sua strofa al primo take. Un vero fenomeno.

Non mi è sfuggito all’occhio la dicitura “real”. Come mai hai scelto proprio quel titolo per quella traccia del disco?
Mi sembrava un ottimo modo per mettere in chiaro le cose fin da subito. Sto ancora cercando l’esatta definizione del rap che faccio, in quanto artista a cui piace sperimentare, ma se c’è una caratteristica che posso dire ha sempre contraddistinto i miei progetti quella è la realness, la verità. Verità intesa non come verità oggettiva delle cose che dico, ma come verità della mia musica rispetto ai concetti, le emozioni e l’amore che da sempre cerco di trasmettere.

I messaggi che porti sono sempre e comunque molto positivi, hai qualche consiglio da dispensare a chi ti vede come punto di riferimento per arrivare alla tua consapevolezza?
Abbi pazienza. Cerca ciò che ti realizza e inseguilo. Non dimenticare gli affetti mentre lo fai. E soprattutto ricorda che non ci sono problemi, solo situazioni da risolvere e opportunità da sfruttare.

Intervista di Valeria Giudicotti

PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATI:
RapAdvisor
RapAdvisor Instagram

Tags: Drimer

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *