Marcè, Bomaye! Il ritorno di Enigma

Dopo oltre un anno dalla pubblicazione del suo ultimo album, Enigma è tornato con “Totem”, il primo episodio del suo nuovo viaggio artistico.

Il disco si presenta come una sintesi tra i suoi lavori precedenti: l’unione della cifra stilistica di “Shardana” e dell’identità sonorica raggiunta con “Booriana”.
“Prendo l’amore, rancore, vendetta e rivalsa e saranno il mio combustibile”. Questa frase, tratta da “Montezuma”, è il fulcro attorno a cui gira il viaggio di Enigma, uno sfogo dell’artista che, trascinato dalla rabbia, perde il senno come il sovrano azteco, portatore del nome della traccia. “Totem” è stato anticipato dal singolo “Bomaye” dove si esterna la voglia di rivincita di Enigma che, tornato dopo un congedo riflessivo, vuole riprendersi ciò che merita. Il titolo richiama il leggendario incontro di pugilato tra il campione in carica George Foreman e Muhammad Ali nello Zaire. La folla cantava “Ali Bomaye!”, tradotto dalla lingua Lingala come “Ali uccidilo!”, per inneggiare l’ex campione mondiale dei pesi massimi che riuscì a sopraffare l’avversario riprendendosi il ruolo che gli spettava: “Totem” è per Enigma come un incontro di pugilato da vincere.
Un’altra tematica centrale in questo progetto è quella amorosa incontrata sia in “Love’n’bass” che in “Adulterio”. L’amore viene trattato in modo molto cinico e, nonostante assuma un ruolo fondamentale nella nostra vita, ci porta a dei compromessi che soggiogano la nostra felicità. Dopo il primo periodo pieno di passione ci ritroviamo persi fino a sfociare nel matrimonio, una “convenzione sociale” che inseguiamo come per necessità ma che perde il vero senso dell’amore. Ciò porta alla perdita della nostra volontà, ci ritroviamo a mentirci per convincerci di aver fatto la scelta giusta e di essere felici. In “Adulterio”, infatti, è emblematico il ritornello dove un ipotetico sposo, nonostante la sofferenza della relazione, si ripete continuamente che, “con quelle bombe lì”, nulla sia più importante. Dietro al progetto c’è come una visione leopardiana di un uomo sempre alla ricerca della felicità e stabilità d’animo ma d’altronde “La felicità è un po’ come la scala di Penrose”.

Fondamentale per la riuscita di questo progetto sono le produzioni di Kaizen, fedele collaboratore di En?gma, che riprende la foga dell’artista con delle sonorità aggressive, in tratti elettroniche, dove i bpm elevati fanno da padroni.

Come in una serie tv, il primo episodio è un po’ il “pilota”: si presentano i personaggi e l’intreccio della storia e da lì si decide se entrare o meno nel vivo della serie. Un episodio tira l’altro e “Totem” non può che lasciarci pieni di suspense, pronti a entrare nella psiche di Enigma.
Che il viaggio abbia inizio!

Articolo di Alberto Rogano.

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