Il 2020 è stato un anno turbolento anche per la musica, ma una buona notizia sembra essere finalmente arrivata. L’artista del momento è Lil Durk, rapper esperto che non era mai riuscito ad ottenere i riconoscimenti meritati.
Quest’anno, invece, Durkio sembra avere l’attenzione dovuta, sia da parte della scena che da parte del pubblico. Che il rapper di Chicago fosse stimato dalla scena già da anni lo dimostrano gli ospiti di lusso presenti in ognuno dei suoi numerosi lavori. I suoi più frequenti collaboratori sono sicuramente Young Thug, Future, Meek Mill, Lil Baby e Gunna, a cui si aggiungono altri grandi nomi. Nel 2020, però, il rapper si è guadagnato la presenza in album e singoli importantissimi, per cui ha riservato solo grandi prestazioni che hanno fatto salire la sua popolarità. Prima Durk partecipò a “Excuse me for being antisocial” di Roddy Ricch, poi alla Deluxe di “Eternal Atake” di Lil Uzi Vert, continuando con “High off life” di Future. Per finire, Lil Durk è presente nella nuova hit di Drake “Laugh now Cry later” e nell’album di Nas “King’s Desease”. Stando allo stesso artista, presto avremmo altre collaborazioni tra Drake e Durk.
Prima di tutto ciò, però, il cittadino della città del vento ha dovuto guadagnarsi il rispetto della scena. La rilevanza di Lil Durk è iniziata attorno al 2012, quando fu uno dei protagonisti, insieme a Chief Keef su tutti, dell’esplosione della drill di Chicago. Da quel momento Durk non si è mai fermato, realizzando una ventina di progetti crudi e real in pochi anni. La caratteristica principale di questo rapper, infatti, è proprio la sua trasparenza e la sua vicinanza alla strada.
Quello che in un paio di album fa si definì un “Neighborhood Hero” (Eroe di quartiere) è un artista in grado di alternare i flow rapidi e violenti tipici della drill di Chicago con melodie e toni di voce particolari. Proprio lui fu uno dei rapper che anticiparono la moda attuale del rap melodico e cantato. Per averne la prova vi basterà ascoltare uno dei più grandi successi della carriera di Durkio: “Dis ain’t what u want” del 2013.
Fortunatamente quest’anno Lil Durk è riuscito a risalire l’onda della popolarità e a farsi apprezzare da una fetta più vasta di pubblico. Sicuramente il rapper di Chicago avrà altro in serbo per questo 2020, che sembrerebbe finalmente essere il suo anno.
Articolo di Matteo Pinamonte.
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