Con il remix della hit virale “WHATS POPPIN” è esplosa la popolarità di Jack Harlow, rapper appena ventiduenne attivo dal 2015. Nel sontuoso remix del suo pezzo, Harlow ha avuto tre ospiti illustrissimi come DaBaby, Tory Lanez e Lil Wayne, che hanno garantito una risonanza enorme al suo nome. Jack Harlow però non è il primo rapper esploso grazie a un remix, e vanta predecessori illustrissimi che hanno scritto la storia di questo genere.
Il primo rapper ad acquisure una grande fama grazie a un remix fu Craig Mack, che nel 1994 pubblicò il freschissimo brano “Flava in ya ear” per Bad Boy Records. Il pezzo fu da subito apprezzato ma divenne un successo grazie al remix, in cui furono aggiunte le strofe di pesi massimi della scena come The Notorious BIG, Busta Rhymes, LL Cool J e Rampage.
Con il tempo il remix divenne una pratica più popolare e rese famosi altri artisti. I Migos, gruppo trap molto popolare, decollarono solo dopo che Drake remixò “Versace” nel 2013, rendendo il loro stile un fenomeno mondiale. Anche Chief Keef, rapper cruciale per lo sviluppo della scena a inizio anni ’10, esplose grazie al remix di Kanye West e della G.O.O.D. Music di “I don’t Like”. Per quel pezzo non scese in campo solo Ye, ma anche Pusha T, Big Sean e Jadakiss. Lo stesso Young Thug, rapper molto influente e importante, riuscì a raggiungere la fama grazie al remix di “Stoner” ad opera di Wale.
Oltre a far esplodere alcuni artisti, negli ultimi anni i mixtape sono diventati attestati di stima che certificano la forza di chi ha creato il pezzo originale. Un artista straordinario come Kendrick Lamar ottenne la consacrazione, per esempio, quando il leggendario e rispettato Jay-Z aggiunse una strofa sul successo “Bitch don’t kill my vibe”. Negli anni 2000 Rick Ross ottenne ancora più credibilità quando Jeezy e (sempre) Jay-Z remixarono la hit “Hustlin”. Allo stesso modo, il remix di “Bang” ad opera di Eminem ha portato non solo fama e attenzione alla Griselda, ma anche rispetto e stima.
Articolo di Matteo Pinamonte.
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