Alla scoperta di Westside Gunn

Ieri sera Emis Killa ha sganciato la bomba, annunciando “ANDALE” in collaborazione con Westside Gunn. A molti questo nome potrà non dire molto, ma il Flygod è uno dei rapper attualmente più apprezzati della scena americana.

Westside Gunn, insieme alla sua Griselda Records, è partito dall’underground con un rap di strada cattivo, grezzo e che si ispira chiaramente allo stile east coast di fine anni ’90. L’artista è molto riconoscibile per il suo tono di voce molto alto, che spesso sorprende l’ascoltatore, e per le sue sporche che spesso enfatizzano la violenza e l’aggressività dei testi. I tre membri di Griselda Records provengono tutti da Buffalo e hanno messo la città sulla mappa, fino ad arrivare alle orecchie di Eminem e Jay-Z, che hanno offerto loro contratti discografici che li stanno portando ad un successo sempre più vasto.

Westside Gunn si può considerare il vero responsabile del successo e della crescita di Griselda. La sua saga di mixtape “Hitler wears Hermes” (Hitler veste Hermes), ispirata dal titolo del famoso film “Il diavolo veste Prada”, è arrivata al settimo episodio a fine 2019 e contiene i primi pezzi popolari della crew. Oltre alla saga di Hilter, il rapper è noto anche per la sua saga “Flygod” che gli è valsa proprio questo soprannome. L’album di maggior successo di Westside Gunn, tuttavia, è “Pray 4 Paris”, l’ultimo uscito. In questo fantastico lavoro il Flygod alterna la sua grinta e le storie di strada a momenti più calmi e riflessivi, grazie anche a collaborazioni con le migliori penne d’America, come Joey Badass, Tyler the Creator e Freddie Gibbs.

Il coronamento del percorso di Westside Gunn e i compagni Conway the Machine e Benny the Butcher fu “WWCD”, album di gruppo in cui i 3 ospitarono leggende come Raekwon del Wu-Tang Clan, 50 Cent e lo stesso Eminem.

Ospitare in un singolo italiano un rapper di questo spessore, che viene dritto dall’underground e che vanta rispetto e credibilità, è un vanto per l’intera scena.

Articolo di Matteo Pinamonte.

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