In questi ultimi giorni ha dominato i social la polemica di 6ix9ine con la Billboard, accusata di aver sottratto al rapper di New York la sua posizione numero uno in classifica. A prescindere dal fatto che queste scorrettezze di Billboard nei confronti di 6ix9ine ci siano state o meno, cosa che ad ora non sappiamo, tutta la confusione scatenata dallo snitch più famoso d’america è eccessiva ed effimera.
Il concetto di base che sotterra le accuse di 6ix9ine a Billboard è che una canzone, così come un album, può conquistare la prima posizione delle classifiche anche nelle settimane successive alla sua pubblicazione. Essendo oggettivi, questo è successo alla maggior parte dei pezzi che hanno raggiunto tale traguardo. Per fare degli esempi, Sicko Mode di Drake e Travis Scott, dopo aver passato ben 16 settimane in top 10, è diventata la prima canzone di Travis Scott a guadagnarsi la miglior posizione sulla Billboard a ben 17 settimane dalla sua uscita. Bodak Yellow, la hit che ha fatto scoprire al mondo Cardi B, ha debuttato alla numero 85 della classifica, iniziando una scalata che culminò all’ottava settimana, quando conquistò la prima posizione, che occupò poi per 3 settimane consecutive. Addirittura Billie Jean di Michael Jackson, una delle hit più famose della storia, raggiunse la prima posizione a due mesi dalla data di uscita. Il significato di tutto questo è semplice da comprendere: è inutile disperarsi se non si riesce a raggiungere subito la prima posizione perché se la musica fosse di qualità e piacesse agli ascoltatori la raggiungerebbe più avanti. Anzi, in realtà qui stiamo parlando di arte, uno dei pochi settori in cui i numeri non dovrebbero contare, quindi sarebbe giusto non fare polemiche anche se un singolo non dovesse mai raggiungere la prima posizione sulla Billboard. Nemmeno Ambitionz az a Ridah di Tupac o We are the Champions dei Queen sono riuscite ad arrivare sulla cima della classifica più prestigiosa del mondo, ma sono comunque diventati dei successi epocali ancora oggi rilevanti.
Il vero problema di 6ix9ine è che l’artista sa che la sua reputazione e la scarsa qualità del suo ultimo brano faranno in modo che questo non riesca a scalare le classifiche nuovamente. Il presunto King di New York sa che tutti i fantastici numeri che ha ottenuto in questa settimana sono frutto dell’enorme sovraesposizione mediatica che ha avuto, che era legata con doppia mandata al suo ritorno in libertà dopo aver collaborato con la giustizia e ai suoi battibecchi con Meek Mill, Rich The Kid e Snoop Dogg. Dopo solo una settimana, l’hype su 6ix9ine è già in calo e chi ha ascoltato GOOBA per curiosità difficilmente lo riascolterà in loop, visto che non si tratta di un brano veramente valido. Non sono solo io a dirlo, GOOBA ha raggiunto 100 milioni di visualizzazioni su YouTube in poco più di 2 giorni, raccogliendo “solo” 98 milioni di visualizzazioni nei successivi 9 giorni. Dato questo calo, possiamo aspettarci che il successo del pezzo vada a scemare, invece di crescere settimana dopo settimana come è successo a Sicko Mode e Bodak Yellow.
Tenendo conto di questi fatti, la polemica del rapper di Brooklyn è stato un pretesto creato da egli stesso per attirare nuovamente su di sé un hype che stava perdendo, cercando di elemosinare anche la prestigiosa prima posizione sulla Billboard, che però non è riuscito a conquistare.
Articolo di Matteo Pinamonte.
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