È presente da anni una strana tendenza in Italia, ovvero l’odio senza un apparente motivo. Questo lo ritroviamo (purtroppo) anche nella fanbase del rap italiano. Ho notato, come in vari gruppi di rap su Facebook, nasce tutto per scherzo, fino ad arrivare ad un vero e proprio astio nei confronti di un determinato rapper.
Odio basato su cosa? Vendite scarse? Hype ed album deludenti? Non proprio. A quanto pare, tale odio nasce sul non volersi mettere contro quella massa di gregge che odio dall’alba dei tempi senza motivo. Un circolo vizioso. Ricordiamo che gli artisti sono persone, essere umani, con sentimenti ed emozioni che vengono esposte al pubblico tramite dei singoli o album. L’essere riconosciuto per strada o ricevere un disco d’oro non implica il libero accesso ai vocaboli più disprezzanti nei confronti degli artisti stessi.
“E’ meglio se si ritira, non è più quello del primo album, deludente, scarso”
Poniamo che domattina vi alzaste dal letto, entrate su Facebook e trovate delle frasi del genere, ma, nei vostri confronti. Inizialmente non vi toccherebbero minimamente, ma col passare dei giorni, mesi, anni, quelle parole ripetute infinitamente cominceranno a far breccia nella vostra testa, fino a farvi piantare il seme del dubbio su voi stessi.
Chiedere ad un artista di ritornare a quello del primo (o secondo) album, sarebbe come chiedere ad uno di voi di ritornare a 10 anni per poter tornare a citofonare agli amici. Impossibile, si cresce, le idee maturano e soprattutto, si evolve. Chi si focalizza sul passato, è perduto.
Alcune volte, però, l’hating nasce anche grazie al discorso dei “soldi”, ovvero se un determinato rapper comincia a fare soldi grazie alla musica, è soggetto di hating con frasi del tipo “Lo fa per soldi, venduto, commerciale”. Fare musica è considerato a tutti gli effetti un lavoro, quindi fare soldi è assolutamente normale e soprattutto, la cosa più Hip Hop che ci sia. Si ammira moltissimo il modello del rap americano, senza però tradurre i testi e di conseguenza, idolatrare ciò che si odia nel nostro paese. Basti ricordare il vestiario di leggende come Andre3000 o Tupac, erano soliti girare con pelliccioni e sciarpe multicolor marcate Gucci. In sintesi, desiderare che un rapper non guadagni con la sua musica equivale a lavorare senza ricevere uno stipendio.
Insultare qualcuno non ti dà alcun vantaggio.
Impiega quel tempo per essere felice.
Articolo di Adnane Hamilou.
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