Rayan & Intifaya, rapper di Padova che hanno appena pubblicato il nuovo album collaborativo “&” per Gold Leaves Academy, hanno risposto a qualche nostra domanda.
• Quasi un anno fa mi fecero ascoltare il vostro EP “4BLOOD” e mi stupii. Dopo mesi, “&” mi ha stupito ancora di più e l’ho trovato più maturo. Cosa è cambiato in voi in questo periodo?
Sicuramente abbiamo acquisto più consapevolezza, “4Blood” é stato un esperimento ben riuscito, con” &” avevamo già trovato la Formula, diciamo che è diventato sempre di più un lavoro di squadra, a partire dalle idee alla scrittura stessa.
• Perchè il nuovo album si intitola “&”?
“&” è quella congiunzione che ci unisce, l’abbiamo scelto sia per il fatto che ci ispirava chiamare il disco con un simbolo, sia perché si può intendere come fusione di Rayan e Intifaya, l’incrocio delle nostre storie e il legame della nostra fratellanza fuori e dentro la musica.
• “&” è un disco che sa essere allo stesso tempo melodico e lirico, in alcuni tratti profondo e in altri più leggero. In che modo riuscite a non essere monotoni e a cambiare mood da traccia a traccia?
Nel disco abbiamo abbiamo selezionato noi stessi i beat, da lì è stato tutto molto naturale. Il fatto non di non ripetersi mai penso sia una caratteristica che abbiamo entrambi.
Siamo cresciuti ascoltando tanti generi, abbiamo suonato il pianoforte per qualche anno da piccoli, quello che facciamo ora è il frutto dell’ispirazione acquisita in tutti questi anni.
• In generale, nel disco la droga viene vista come morte, al contrario di come viene presentata da molti rapper. Come mai avete fatto questa scelta?
Sono esperienze che abbiamo visto su nostri coetanei e purtroppo anche tra le nostre amicizie, non è un gioco. Se in certi casi può sembrare utile al processo creativo, in altri può togliere la vita.
Di certo non condividiamo l’ attitudine di chi osanna la droga per amplificare il proprio personaggio
• Secondo me “Haram” è il pezzo più toccante e intenso del disco. Come mai avete deciso di metterlo a chiusura di “&”?
E’ sicuramente uno dei pezzi a cui siamo più legati, l’abbiamo messa in fondo alla tracklist semplicemente perché era già uscita sei mesi prima, quindi all’ interno del disco poteva risultare una bonus track, anche se il suo peso eè non indifferente nel progetto, infatti lascia il finale aperto verso un futuro più luminoso
• In “Meno catene più chains” si trova la citazione
“Quello mi guarda per come mi vesto
Dentro all’ aeroporto col metal detector
Si ma non sono io quello col ferro
Forse ha paura di quello che penso”.
Mentre lavorate alla musica vi sentite giudicati dal bigottismo di alcune persone?
La situazione citata fa riferimento a una dinamica che spesso accade a noi (mezzi palestinesi) che torniamo nella nostra terra, 9 volte su 10 veniamo fermati in aeroporto.
Era più una situazione personale, quando facciamo musica siamo liberi, non temiamo il giudizio di nessuno
• Quando scrivete c’è competizione tra Rayan & Intifaya?
Ogni volta che ci mettiamo in gioco vogliamo superarci, la competizione e’ alla base dell’ Hip Hop, ma durante la scrittura si crea una sorta di complicità, l’ obiettivo e’ sempre quello di fare la canzone migliore possibile
• Leggendo i commenti sotto i vostri video su YouTube ho visto grande amore e apprezzamento da parte del pubblico. Vivete ciò più come un traguardo o come una motivazione per continuare?
Sicuramente come una motivazione, riuscire a trasmettere emozioni ed amplificare il nostro pubblico è la chiave per continuare il nostro viaggio.
• Nell’ultimo anno ci siamo abituati a vedervi insieme. Questa collaborazione continuerà o state lavorando anche a progetti solisti?
Nasciamo come artisti solisti ma negli anni abbiamo collaborato più volte. Quando ci siamo accorti del potenziale che avremmo avuto unendo la nostra musica abbiamo subito sfornato 2 progetti;
Sicuramente non fermeremo questa collaborazione finché l’ispirazione è così tanta, ma non sono da escludere nostri progetti solisti.
Intervista di Matteo Pinamonte.
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