Tra i rapper romani emergenti si è fatto notare Joe Scacchi, giovane esponente del Wing Klan che nel 2019 ha pubblicato il suo primo album, “Marketing”. Il disco risulta molto street ed estremo, rimanendo comunque credibile e reale. In “Marketing” sono contenuti anche i featuring di Ugo Borghetti, Ketama126, Goya, Franco126 e Pretty Solero.
Joe Scacchi ha un’attitudine molto trap, più simile a quella degli americani che a quella italiana, che è solitamente più ponderata. Sulla musica del classe ’95 di Roma sono pesanti le influenze della musica recente della capitale, da Noyz Narcos, Achille Lauro e la Dark Polo Gang alla Love Gang, che fa parte del suo circolo di frequentazioni. Nonostante ciò, la musica di Joe Scacchi viene influenzata più dalla strada, dalla droga e da ciò che vive che dalla musica che lui ascolta.
Joe, tramite la musica, vuole sfogare la sua rabbia, fare capire la sua storia sporca e pazzesca e mostrare in maniera trasparente come vive. Ciò che scrive il membro del Wing Clan fa anche capire le contraddizioni della vita estrema che conduce. La trap grezza che porta non lascia spazio a grandi sperimentazioni, se non qualche richiamo al metal e al rock’n’roll e l’uso dell’autotune. Se solitamente il rapper si trova a suo agio su basi trap, anche nelle produzioni cerca l’estremo: un esempio può essere la potente base di “La vita è solo una merda”. In “Breaking Bad”,però, il rapper ci ha regalato una sfumatura diversa del suo stile, raccontandoci la storia di un amore di strada. Come quasi ogni altro artista con una storia simile, anche Joe Scacchi conferisce molto valore ai soldi e agli oggetti materiali.
A sua detta, Joe Scacchi era molto bravo nel marketing della strada, ora dovrà dimostrare le sue capacità nel music business. La grinta e la credibilità, finora, non sono certo mancate.
Articolo di Matteo Pinamonte.
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