Noyz Narcos, al secolo Emanuele Frasca, compie oggi 39 anni.
Ex membro del gruppo Truceklan, crew rap e hip hop nella quale hanno militato artisti come Chicoria, come Gengis Khan, Duke Montana e Metal Carter, si tratta di uno dei rapper più importanti in Italia, e colui che porta quasi sicuramente in mano la bandiera del rap romano nella penisola.
Enemy è il suo ultimo disco (molto probabilmente ultimo non solo in ordine cronologico), pubblicato sotto l’etichetta Universal e si è rivelato un grandissimo successo per il rapper romano, l’unico di Noyz entrato in Fimi alla classifica e l’unico a ricevere una certificazione (in questo caso ha ricevuto, durante il 2018, il disco di platino).
Non dormire: il primo album di Noyz.
Nel 2005, Noyz pubblica quello che è il suo primo disco ufficiale, dal titolo Non dormire, diventato un vero e proprio gioiellino per i fan del rap romano e italiano in generale, e tra i dischi apripista per il rap romano.
Nel disco, Noyz riveste non solo il ruolo di rapper ed mc, ma anche di produttore musicale, che si alterna alle strumentali con Gengis Khan, Sano Volcano, Dj Sine, Seth, Chicoria e produttori americani dai quali riprende le strumentali, come Dr. Dre e Dj Mighty Mi.
In questo disco, iniziano a farsi notare quelli che saranno i capisaldi della musica di Noyz Narcos: in primis, il tema della morte, che ricorre spesso sia nelle canzoni, sia nei video, sia nelle grafiche degli album. Come dichiarato recentemente in un’intervista, Noyz ha affermato che quello della morte sia un tema che lo affascina molto, come il fatto di non sapere cosa ci sia oltre ad essa.
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La calda notte (con Chicoria).
Il disco è un disco realizzato insieme a Chicoria, altro rapper di Roma e amico di Narcos, facente parte anche lui del Truceklan, crew romana che ruotava attorno a Noyz Narcos. E’ stato pubblicato in una versione cd+dvd. All’interno di quest’ultimo, possiamo trovare le scene del backstage e le riprese del video del singolo che dà il titolo all’album.
Come nel precedente album, anche qui Noyz riveste, in alcuni brani, anche il ruolo di produttore musicale, stavolta a fianco a nomi come Low Killa, Sine (suo producer di fiducia), Enreset, Leo Anibaldi e Marco Tozzi.
Il disco, contenete 13 tracce di cui un remix, può essere bipartito: le prime 6 tracce sono i brani solo di Noyz/Chicoria, mentre gli ultimi 7 brani sono tutti realizzati in featuring con altri artisti sia appartenenti al Truceklan, sia esterni alla crew.
L’album è stato interamente prodotto nell’ex studio della Smuggler’S Bazaar, situato nei pressi di Castel Madama, fuori Roma, ed è stato interamente registrato e mixato da Marco Tozzi.
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Verano zombie (2007).
Verano zombie è il titolo del terzo album di Noyz Narcos, pubblicato nel 2007.
Il disco presenta numerose citazioni a sue canzoni vecchie, a partire proprio da Verano zombie: infatti, una prima versione del brano era contenuta proprio all’interno di Non dormire e ai tempi era stata realizzata con il rapper Gemello; nel disco omonimo, invece, Verano zombie vede la stessa strumentale, ma sulla quale rappa con il collega e amico rapper Metal Carter.
Il ritornello di Intro è stato usato anche come sottofondo di una scena del cortometraggio Ganja fiction proprio nel momento in cui fanno la comparsa i componenti del crew.
Un verso del brano Autodistruttivo (“musica truce vi cuce la bocca con un fil di ferro/vi dona un coltello ed un motivo per averlo/non è bello come un ronzio nel cervello/non sono né tuo zio né tuo fratello, ciao bello”) è stato usato anche come ritornello in Musica truce da Guilty. La scena della bocca che si cuce viene anche utilizzata da Gué Pequeno nella sua strofa di Real tv, contenuta proprio in Verano zombie (“musica truce, la tua bocca si cuce / orientale o caffelatte, la spacco, se la scuce”).
Anche in questo featuring le collaborazioni non mancano: dai componenti del Truceklan, a personaggi di spicco per l’hip hop italiano come il romano Danno dei Colle Der Fomento, Vincenzo Da Via Anfossi, Marracash e Gué Pequeno della Dogo Gang di Milano, con cui il clan di Roma ha iniziato un gemellaggio a tutti gli effetti, e Miss Violetta Beauregarde, musicista electro-punk e modella, che aveva anche partecipato con il Truceklan e la Dogo Gang al film pornografico di Matteo Swaiz Mucchio selvaggio, che inquadrava le vite nei quartieri, tra spaccio, droga e armi.
Anche in questo disco, a partire dal titolo e dalla copertina del disco, la componente truce e violenta, e allo stesso tempo negativa e con un alone negativo, non manca: in copertina, è rappresentato, infatti, una figura umana con la pelle imputridita, e con i vestiti intrisi di sangue. Sulla strada raffigurata alle spalle di questa figura, arti mozzati sulla strada ancora gocciolanti di sangue. Anche il tempo non è bello: in cielo, infatti, le nuvole sono nere e cupe e non lasciano presagire niente di buono.
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Guilty.
Guilty del 2010 è il primo disco che è stato distribuito col supporto della major Universal, nella quale rimarrà ancora fino al 2018, anno del suo ultimo disco.
Forte del contratto in major, ancora una volta, Noyz si sceglie molto bene le carte da giocarsi: dalle strumentali, sempre cupe e dark, ai featuring, che, come al solito, vanno anche al di là del proprio crew: tra i vari Duke Montana, Chicoria e Cole, spiccano infatti i nomi di Marracash e dei Club Dogo con cui aveva già collaborato, e anche di quello che nel 2010 era il rapper più sovraesposto del momento, Fabri Fibra, che già aveva collaborato con Noyz in Chi vuole essere Fabri Fibra?, nel brano In testa (2009), ma anche nel mixtape Ministero dell’Inferno, del crew romano, nel brano 14 Dedicated (Fabri Fibra-Duke Montana-Cole).
Il disco, probabilmente, sarebbe dovuto uscire intorno al 2009, in quanto in svariate canzoni Noyz pronuncia proprio la data di quell’anno, ma verrà pubblicato solo il 29 Gennaio 2010. Forse, questo slittamento sarebbe dovuto al fatto che in Settembre 2009, sia Noyz che gran parte del Truceklan, nonché persone vicine alla crew romana, siano state arrestate in seguito ad un’indagine, che hanno portato i carabinieri della capitale alla scoperta di sostanze stupefacenti che sarebbero state vendute in zone di spaccio. Tale indagine sarebbe durata ben un anno. Il titolo stesso dell’album, del resto, è “guilty”, ovvero “colpevole”.
Noyz parlerà dell’arresto anche in varie canzoni.
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Monster.
Monster è stato pubblicato nel 2013 il 9 Aprile. Game over è stato il primo singolo ad anticipare l’album. Si tratta del primo progetto di Noyz ad entrare in classifica, e anche in top ten, precisamente alla 7^ posizione in Fimi, pur senza certificazioni da parte della stessa.
Come nei dischi precedenti, c’è uno stile molto horrorcore che Noyz ha fatto un proprio marchio di fabbrica.
Numerose le collaborazioni, da Tormento a Vacca, da Chicoria a Aban, da Gionni Gioielli a Nex Cassel, così come numerosi i producer con cui ha collaborato, come Fuzzy, Dj Sine, Shablo, Don Joe…
Il disco vedrà anche una versione reloaded che conterrà anche 4 tracce inedite (di cui 2 remix, Monster remixata da Salmo, e Via con me remixata da Big Joe), e un dvd contenente il video di Monster.
La canzone Hasta la muerte contiene anche un auto-riferimento e autocitazione alla sua strofa nel brano Cocaina dei Club Dogo (2010): “perso per ‘ste strade incerte dove non ci si diverte / la mia crew sovverte, fanculo lo stato, hasta la muerte”.
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Localz only e la collaborazione con Fritz Da Cat; un nuovo arresto.
Localz only (12 Maggio 2015) è il primo disco realizzato insieme da Noyz Narcos e il producer Fritz Da Cat, con cui però aveva già collaborato in altri brani.
Come hanno affermato anche i due artisti in varie interviste, si tratta di un disco realizzato alla vecchia maniera, con strumentali con campioni ripresi da altri brani country, rock e blues. I due nel disco non sono soli, nonostante si tratti già di un disco in coppia: Salmo è presente in Dal tramonto all’alba, e Jack The Smoker & Ensi in Respect the hangover; per le strumentali invece, Shablo ha lavorato insieme a Fritz in Intro, Zef nel pezzo con Jack & Ensi, e Mace dei Reset! In Monumenti.
Sempre nel 2015, Noyz Narcos ritorna ad essere arrestato ancora una volta per possesso di stupefacenti. In breve periodo, il rapper ritorna di nuovo in libertà, sfogando la sua rabbia con un post su Twitter, in cui vuole mettere in evidenza le contraddizioni del nostro paese, che nuota nella vergogna, ma si scandalizza e dà la caccia alle streghe a chi per scelta personale decide di fare uso di cannabis. La stessa sorte, inoltre, gli era già toccata nel corso del 2013, per un quantitativo di stupefacenti simile.
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L’ultimo disco: Enemy, disco di platino. E poi…
“Oggi che conta più l’immagine che la sostanza, e che tutto è cambiato da quando ho iniziato, questo potrebbe essere per me l’ultimo disco. C’è tutto il mio passato, il mio presente e forse anche il mio futuro in questo gioco. Loyal to the game”.
Queste le parole condivise da Noyz Narcos sul suo profilo Instagram, ad annunciare ai propri fan la scelta di ritirarsi dalle scene musicali con un disco come Enemy, ancora una volta con tematiche cupe e dark. La stessa copertina ritrae un gigantesco teschio con accanto due demoni dalla faccia scheletrica, e colori oscuri.
Ad anticipare il disco, il singolo Lobo, contenente, tra le altre cose, numerose frecciatine al rapper Jamil, con cui ha avuto da ridire sui social, nelle canzoni e nelle interviste.
Il disco è un disco con sonorità molto old school in una veste riconoscibile che sia stato realizzato nel 2018, con contaminazioni anche dalla musica indie e dalla trap (nel disco, del resto, tra i vari ospiti, anche Coez, Carl Brave & Franco 126, e Capo Plaza). Come affermato da Narcos, nel disco ricorre spesso la parola “morte”, a partire anche dal titolo del singolo Sinnò me moro (contenente anche un campione dell’omonimo brano di Gabriella Ferri, cantante romana del secolo scorso, della quale si è dichiarato grande fan), ma anche in brani come Inri (sigla biblica che simboleggia la croce sulla quale fu crocifisso Gesù Cristo, sigla di “Iesus nazarenus rex iudaeorum” = “Gesù nazareno re dei giudei”), oltre che alle sonorità e alle immagini cupe.
Nella carriera di Narcos, Enemy è stato il successone più grande, l’unico ad arrivare in prima posizione in Fimi, a ricevere il disco di platino e che gli ha fatto avere accesso a palchi fin’ora rimasti inesplorati dal rapper, come quello dei Wind Music Awards.
Nel disco, c’è quella che in molti considerano la strofa (o una delle strofe) più forte di quest’anno: quella di Luchè in Casa mia (Narcos feat. Luchè & Plaza), in cui Luchè si contraddistingue soprattutto per la delivery utilizzata nella strofa.
A proposito del suo ritiro dalle scene, Narcos ha affermato in più interviste che non bisogni necessariamente aspettare il momento di non piacere più a nessuno per ritirarsi, ma spesso bisogna andarsene solo con “roba figa” e a testa alta, consci del fatto che la propria arte vivrà nel tempo, e che i veri artisti lasceranno le proprie tracce audio all’ascolto delle generazioni future. In particolare, in R.I.P. Feat. Achille Lauro rappa: “quando ho letto di quel lutto mi si è stretto il core / che per queste storie di merda ‘n trovo le parole / che si ricordano solo se muori / domani implori, soltanto un giorno di merda qua fuori / resteremo vivi solo su ‘ste tracce audio / la mia voce nello stereo dentro la tua auto”. Noyz ha affermato di aver scritto questa frase in particolare in seguito alla morte di Primo Brown dei Cor Veleno, rapper deceduto per tumore il 1° Gennaio 2016.
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Il dissing con Duke Montana.
Tra i numerosi dissing che Noyz ha portato avanti nel corso della carriera, quello con Duke Montana è sicuramente quello che ha fatto più discutere, molto probabilmente anche per il fatto che entrambi fossero inizialmente nello stesso crew.
Duke Montana, infatti, ha annunciato la sua dipartita dalla crew romana col brano Stai messo male. Duke accusa Noyz di essere falso e di fare musica coi rapper milanesi, gli stessi di cui sparla alle loro spalle. Inoltre, Duke mette in piazza anche alcune esperienze personali del rapper, come la tossicodipendenza dell’ex amico, o la scelta di rifiutare una collaborazione musicale con un ragazzo andicappato.
Noyz, tramite musica, non ha ufficialmente risposto (nonostante le parole spese ai live, o riferimenti alla fine della crew in Dope games feat. The Night Skinny), anche se secondo molti, ci sarebbe un riferimento nel brano Snakes di Barracruda feat. Noyz Narcos.
In seguito all’uscita dalla crew, Duke è entrato a far parte del collettivo Odei di Ion, Er Gitano, Pepy,… Dalla quale, però, successivamente, uscirà nuovamente. Anche in questo caso, riceverà un dissing da parte del membro della Odei Brandy L’Animale, in cui, nella stessa barra, dissa in sequenza Noyz Narcos (che definisce merda) e Duke Montana (che definisce “puttana” con il gioco di parole “Duke puttana”).
In seguito al dissing Narcos-Montana, inoltre, si inserirà anche Chicoria, ancora in contatto con Narcos. Dopo la sua comparsa, però, niente di nuovo: la questione era giù morta e sepolta.
Noyz Narcos: un mostro non si vende.
“Un mostro non si vende / mette la sua brutta faccia tra la gente” dice Noyz Narcos in Monster. Questa è sicuramente la frase che di più può identificare l’intero percorso del rapper di Roma, e la prova sta nella purezza dello stile di Narcos, cupo e truce, rimasto invariato dagli albori fino ad Enemy, seppur con un’evoluzione di base, naturale per qualsiasi artista e per qualsiasi forma d’arte.
Si potrebbe dire che l’intero percorso di Noyz abbia mantenuto una certa coerenza artistica anche facendo evolvere molto della sua musica.
Il fil rouge che unisce tutti gli album di Noyz, dal primo Non dormire fino ad Enemy è l’originalità: del resto, in Italia l’unico (o uno di quei pochissimi) a fare rap horrorcore, è proprio Noyz Narcos, che è riuscito a trascinare, poi, sulla propria scia, non solo gli altri membri del Truceklan, ma anche Salmo e la sua Machete, con cui ha instaurato un bel rapporto, anche lavorativo, partecipando ai dischi di Salmo e della Machete tutta.
Questa frase di Noyz, dunque, è una frase di forte identità musicale, artistica, ma anche personale, oggi che l’identità individuale viene sempre più a mancare, mentre cresce l’appiattimento socio-culturale che ci rende tutti un po’ troppo simili gli uni agli altri, anche a causa degli stessi esempi che ci vengono propinati e ci impediscono di ragionare con la nostra testa, e ci “obbligano” a ragionare solo ed esclusivamente con la testa degli altri.
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