Oggi, 22 Ottobre 2018, si festeggiano i 5 anni dall’uscita del secondo album ufficiale di Emis Killa, pubblicato per la Carosello, etichetta che tutt’ora lo ha sotto contratto, con la quale ha, tra l’altro, da poco pubblicato Supereroe, suo quarto album (il 12 Ottobre): stiamo parlando del disco Mercurio, un disco che contiene al suo interno delle hit come Wow, Straight rydah, Maracana (nell’edizione 5 star edition pubblicata l’anno successivo), ma anche brani più tamarri come Blocco boyz.
I featuring del disco erano pochi: Max Pezzali (con cui aveva già collaborato nella riedizione per festeggiare i 20 anni dall’uscita dell’album degli 883 Hanno ucciso l’uomo ragno esattamente l’anno precedente), G. Soave & Duellz (con cui aveva già collaborato in L’erba cattiva, suo primo disco ufficiale, pubblicato nel 2012), Salmo (aveva collaborato in Stupefacente, contenuta nello street album Il peggiore, 2011), J-Ax (la loro prima collaborazione risale al 2012, nella canzone di beneficenza Se il mondo fosse di Emis Killa, J-Ax, Marracash e i Club Dogo) e anche la cantante statunitense Skin degli Skunk Anansie.
La collaborazione con Skin.
In varie interviste, Emis Killa ci ha tenuto a spiegare come è nata la collaborazione con Skin, una delle più importanti del disco e della sua carriera in generale.
Ad aver proposto il featuring alla cantante rock sarebbe stato lo stesso Emis Killa. Skin avrebbe accettato solo dopo aver letto la traduzione delle barre in rima di Emis, facendo anche i complimenti ad Emis per il testo da lui scritto.
2012/2013: il biennio d’oro e di platino del rap italiano.
Per poter parlare di un’opera d’arte, è necessario inquadrare, quantomeno, il periodo nella quale questa è uscita.
Il biennio 2012/2013 ha visto arrivare sotto i riflettori numerosissimi rapper e artisti urban di nuova generazione e ha visto piovere numerosissime certificazioni: nel 2012 i protagonisti sono stati i Club Dogo (con Noi siamo il Club), lo stesso Emis Killa, con L’erba cattiva, e abbiamo iniziato a vedere anche in televisione artisti provenienti dal mondo del rap (Moreno iniziò la sua avventura nel programma Amici di Maria De Filippi, del quale sarà vincitore nel 2013); si continua nel 2013 con l’uscita di album come Sig. Brainwash: l’arte di accontentare di Fedez (divenuto triplo disco di platino un anno dopo, nonostante fosse appena il suo primo album ufficiale), Guerra e pace di Fabri Fibra, Bravo ragazzo di Gué Pequeno, considerato il The blueprint del rap italiano.
Il rap italiano, dunque, si stava ricominciando ad affermare per ciò che era, anche scendendo a compromessi (le hit non mancavano, da Rivincita di Marracash e Giusy Ferreri del 2010, a P.E.S., dei Club Dogo feat. Giuliano Palma, passando per uno dei maggiori successoni del rap italiano di sempre, Tranne te di Fabri Fibra: si tratta di compromessi ai quali si doveva scendere pur di riportare in auge un genere che fino al 2010 aveva visto come principali esponenti solo Fabri Fibra, J-Ax, Marracash e i Club Dogo).
Mercurio: hit commerciali ed hip hop.
Come i colleghi, anche Emis Killa non si è tirato indietro dallo “scendere a compromessi” pur di arrivare al successo e posizionare il proprio nome e il proprio disco quanto più in alto è possibile. Non è da trascurare il fatto che Mercurio fosse il secondo album ufficiale del rapper, un album in cui avrebbe dovuto quantomeno bissare se non pure aumentare il risultato rispetto a quello avuto col disco precedente. Per la carriera di un artista, del resto, i dischi più difficili sono proprio i primi tre, soprattutto il secondo ed il terzo: il secondo per spingere ulteriormente il proprio nome dopo l’uscita del primo disco, ed il terzo per confermare una volta e per sempre il proprio nome nella scena.
Le hit non mancavano in quell’album, né le sonorità più pop: Scordarmi chi ero, La testa vuota feat. Max Pezzali, Mercurio, Maracana sono gli esempi più eclatanti.
Ciò però non ha fatto sì che il rap e l’hip hop venissero messi in secondo piano: le canzoni più tamarre certo non mancavano nell’album, in brani come Se penso al rap, Blocco boyz feat. G. Soave & Duellz, Vietnam flow feat. Salmo.
Il legame col rap, del resto, per Emis Killa non si è in alcun modo sciolto: infatti, nel 2015 Emis Killa ha pubblicato in freedownload il secondo volume di Keta music, con brani dal gusto tipicamente rap e hip hop e storytelling street, lontani dalle sonorità pop presenti nei precedenti due dischi.
Terza stagione.
Stesso discorso vale anche per Terza stagione (leggi l’articolo qui, ndr).
Lo stesso Killa ci ha tenuto a spiegare le scelte musicali prese negli ultimi anni, e anche nel disco in questione: in un discorso meramente commerciale, le hit sono servite per posizionare il proprio nome nella scena. Oltretutto, nessun artista vorrebbe produrre un disco che non sia ascoltato da nessuno e se ci sono delle canzoni che possono aprire un mondo nuovo a numerosissimi ascoltatori, soprattutto nell’era dello streaming, quelle canzoni sono proprio le hit commerciali da piazzare in radio in heavy rotation o sul web.
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Supereroe: la libertà dell’artista di fare ciò che vuole.
Supereroe è uscito il 12 Ottobre ed è il quarto disco di Emis Killa. Un disco potente, che vanta featuring non indifferenti, dai giovani talenti di Capo Plaza e dell’indie-rapper Carl Brave (autore della hit Fotografia feat. Fabri Fibra & Francesca Michielin), a nomi già affermati come l’amico Gué Pequeno (forte di un disco come Sinatra uscito il 14 Settembre per la Bhmg di Sfera Ebbasta, Charlie Charles e Shablo), Gemitaiz & Vegas Jones e la superstar americana 6ix9ine (che ha recentemente collaborato con la queen del rap mondiale Nicki Minaj e che sta aprendo le porte anche al rap europeo, grazie a collaborazioni come International gangstas con i rapper tedeschi Capo & Farid Bang e il francese Sch) nel brano Dope 2, rifacimento del freestyle Dope di 6ix9ine e Pasha (presente anche lui in Dope 2). Inoltre, l’album è interamente prodotto dalla coppia di producer Don Joe e Big Fish, due tra i producer più forti nella scena rap che negli ultimi anni hanno prodotto numerosissimi successoni commerciali, per numerosissimi artisti della scena rap e non solo.
Unici singoli che hanno anticipato l’album sono stati Rollercoaster, e Fuoco e benzina, brano scritto da Jake La Furia, che ha scatenato non poche critiche sul fenomeno del ghostwriting, dalle quali Emis Killa si è difeso sui social affermando che rifiutare un brano scritto da Jake sarebbe stato come rifiutare un’ottima canzone oltre che un regalo fatto da un carissimo amico. Altri brani usciti prima del disco sono stati i singoli Linda e il corrispettivo remix con Achille Lauro & Boss Doms e Serio con Capo Plaza, vincitori di dischi d’oro e di platino.
Il mercato (ci dicono i numeri) sta cambiando anno dopo anno. Infatti, se prima si doveva avere un brano da mandare necessariamente in radio (la cosiddetta hit), adesso si può raggiungere il successo anche facendo semplicemente ciò che si vuole, con brani tutt’altro che radiofonici. Infatti, a decidere chi deve meritare è solamente il pubblico, principalmente di giovani ascoltatori, che supportano l’artista ascoltando musica dagli smartphone e i pc, grazie a canali di streaming come Spotify, Deezer ecc ecc…
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Le radio, lo streaming, la buona riuscita a livello commerciale.
Ciò che emerge da questo album e dall’evoluzione da Mercurio fino a Supereroe è senza dubbio il fatto che l’artista possa finalmente arrivare a fare ciò che vuole, senza necessariamente dover scendere a compromessi.
Nonostante serva sempre la hit di turno (vedi Rollercoaster) per poter andare in radio, a decidere la buona riuscita a livello commerciale di un prodotto musicale non è più tanto la radio, quanto il pubblico che ascolta da casa.
In Donald Trump, ad esempio, c’è una critica a tutto questo sistema, nella frase: “potevi fare anche lo stesso testo per due vite e mezzo, guarda Ligabue” che Emis Killa ci ha tenuto a precisare che non fosse assolutamente un attacco a Ligabue, ma un’affermazione che un tempo bastava affermarsi con una sola canzone per poter passare in radio, cosa che oggi non avviene e se non si ha la canzone usa-e-getta ogni anno, si corre il rischio di finire nel dimenticatoio, ed è un rischio che oggigiorno corrono soprattutto molti rapper italiani.
A sua volta, dunque, si potrebbe dire che Emis Killa con questa frase stia criticando tutto il sistema per il quale anche lui è dovuto passare, e lo possiamo notare con dischi come L’erba cattiva e Mercurio, ma dal quale ne è uscito vincitore, come un supereroe, per l’appunto, ma dalla quale ne è uscita vincitrice soprattutto la musica insieme al rap, genere che Killa non ha mai abbandonato per fare altro, come hanno fatto numerosi suoi colleghi nel corso degli anni (ricordiamolo, sperimentare e lasciarsi influenzare da altri generi non vuol dire assolutamente cambiare genere musicale).
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